
Felicità: emozione o stato?
- By antonella
- On 01 Ott, 2017
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- Tag:cambiamento, competenze, crescita personale, emozioni, felicità, pensiero, pensiero positivo
La Felicità è un’emozione o uno Stato?
Quando parliamo di contentezza, soddisfazione, tranquillità, appagamento, gioia, piacere, divertimento, non stiamo forse parlando di essere felici?
Uno dei maggiori studiosi di questa emozione, Argyle (1987), definisce la felicità come un senso generale di appagamento. In questa accezione la felicità è in effetti uno stato di cui la soddisfazione, la gioia e altre emozioni fanno parte, insieme o singolarmente, a seconda che questo senso di appagamento riguardi una o più specifiche aree della vita quali il lavoro, la famiglia, il tempo libero, la salute, ecc.
Le manifestazioni della felicità vanno ben oltre gli aspetti mimici, quali il sorriso, e sono rintracciabili in un approccio positivo alla vita.
Le persone felici sono più spontanee, hanno fiducia in sé stesse e nel futuro, hanno consapevolezza delle proprie capacità, sono ottimiste, sentono meno la fatica fisica, sono più concentrate e attente e… sono più simpatiche!
Le persone felici sono anche più audaci in quanto tendono a sottovalutare la gravità dei rischi (Isen e Patrick 1983).
Sembra anche che ci sia una correlazione positiva tra buonumore e probabilità stimata di eventi positivi (Mayer e Volanth 1985).
Quindi, essere felici conviene!
Come aiutarsi ad essere felici? Esistono tecniche per indurre la felicità?
Il padre della psicologia positiva, Martin Selingman, ha teorizzato che mentre il 60 per cento della felicità è determinata dai nostri geni e dall’ambiente, il restante 40 per cento dipende da noi.
Personalmente ritengo che essere felici o meno non dipende in modo diretto dalle condizioni reali quali bellezza, ricchezza o salute né da quelle anagrafiche quali l’età o il sesso, ma piuttosto dalla personalità.
Ci sono persone con stipendi a sei zeri, successo e bellezza da vendere che riescono, nonostante tutto, ad essere infelici.
Per me, ma anche per la scienza, la risposta alla domanda se esistono tecniche per essere felici è: SI, esistono comportamenti e atteggiamenti che, se diventano abitudini, possono favorire questo Stato.
Ma è proprio così facile?
Immagino cosa tu stia pensando: “facile parlare quando non si hanno problemi”! Certamente senza problemi è tutto più facile ma c’è una verità inconfutabile e cioè che alcune realtà sono immutabili.
In questi casi non è eliminando i problemi che sarai felice ma imparando prima a conviverci e poi a risolverli.
Il primo passo da compiere sulla strada verso la felicità è l’accettazione che non va confusa con la rassegnazione.
Prima si accetta una situazione negativa e prima ci si può attivare per gestirla anziché subirla.
Domande euristiche sono:
- Che opportunità ho nonostante tutto?
- Come posso divertirmi nonostante tutto?
- Cosa c’è di buono in questa situazione?
Un esempio concreto di quanto affermo lo da Beatrice Vio. Se non avesse accettato la sua condizione starebbe probabilmente ancora lamentandosi su quanto la vita sia stata ingiusta con lei, rimuginando su ciò che avrebbe potuto fare. Invece, dopo aver accettato la sua realtà, l’atleta ha fatto della sua vita qualcosa di grande. Ha superato i suoi limiti e oggi ottiene soddisfazioni che molte persone normodotate non otterranno mai nell’arco della propria esistenza.
Nel suo libro “Mi hanno regalato un sogno”, nelle piazze e nelle scuole in cui tiene incontri motivazionali, lancia un messaggio forte: “la vita è proprio una figata!”.
Ecco, io credo che questa sia la felicità: vivere, nonostante tutto, con il sorriso e la speranza.
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